16 marzo 2015

Epica-mente: Odysseus

Abbiamo dedicato alcune settimane alla lettura dell'Odissea e viaggiato in compagnia di un Ulisse raccontato ed illustrato da Bimba Landmann.

http://www.bimbalandmann.com/pagine_libri/ulisse.html

Abbiamo lottato, escogitato piani arditi, finto di essere altri, sofferto, pregato, amato, vagato, usato astuzia, forza e coraggio proprio come il nostro Ulisse.

Perché dedicare così tanto tempo ad un racconto simile?
Perché è un mito che mai tramonta e che cela la nostra cultura, è un classico che mai andrà fuori moda; nei suoi simboli germogliano i valori e, soprattutto, perché noi assomigliamo ad Ulisse...
...Siamo curiosi, intrepidi, impavidi, a volte furiosi, un po' incoscienti, soli, innamorati.

Ecco il nostro Ulisse



















 




E per concludere una canzone in cui Ulisse stesso ci parla e dice di provare "ancora la gioia infinita di entrare in porti sconosciuti prima". Noi, la nostra classe, la nostra mente vuole essere il nuovo porto sconosciuto di Ulisse.

Odysseus (Ritratti – Francesco Guccini)

Bisogna che lo affermi fortemente
che, certo, non appartenevo al mare
anche se Dei d'Olimpo e umana gente
mi sospinsero un giorno a navigare
e se guardavo l'isola petrosa
ulivi e armenti sopra a ogni collina
c'era il mio cuore al sommo d'ogni cosa
c'era l'anima mia che è contadina;
un'isola d'aratro e di frumento
senza le vele, senza pescatori,
il sudore e la terra erano argento
il vino e l'olio erano i miei ori.

Ma se tu guardi un monte che hai di faccia
senti che ti sospinge a un altro monte,
un'isola col mare che l'abbraccia
ti chiama a un'altra isola di fronte
e diedi un volto a quelle mie chimere
le navi costruii di forma ardita,
concave navi dalle vele nere
e nel mare cambiò quella mia vita
e il mare trascurato mi travolse:
seppi che il mio futuro era nel mare
con un dubbio però che non si sciolse
senza futuro era il mio navigare

Ma nel futuro trame di passato
si uniscono a brandelli di presente,
ti esalta l'acqua e il gusto del salato
brucia la mente
e ad ogni viaggio reinventarsi un mito
a ogni incontro ridisegnare il mondo
e perdersi nel gusto del proibito
sempre più in fondo

E andare in giorni bianchi come arsura,
soffio di vento e forza delle braccia,
mano al timone e sguardo nella pura
schiuma che lascia effimera una traccia;
andare nella notte che ti avvolge
scrutando delle stelle il tremolare
in alto l'Orsa è un segno che ti volge
diritta verso il Nord della Polare.
E andare come spinto dal destino
verso una guerra, verso l'avventura
e tornare contro ogni vaticino
contro gli Dei e contro la paura.

E andare verso isole incantate,
verso altri amori, verso forze arcane,
compagni persi e navi naufragate;
per mesi, anni, o soltanto settimane?
La memoria confonde e dà l'oblio,
chi era Nausicaa, e dove le sirene?
Circe e Calypso perse nel brusio
di voci che non so legare assieme.
Mi sfuggono il timone, vela, remo,
la frattura fra inizio ed il finire,
l'urlo dell'accecato Polifemo
ed il mio navigare per fuggire.

E fuggendo si muore e la mia morte
sento vicina quando tutto tace
sul mare, e maledico la mia sorte
non trovo pace.
Forse perché sono rimasto solo
ma allora non tremava la mia mano
e i remi mutai in ali al folle volo
oltre l'umano.

La vita del mare segna false rotte,
ingannevole in mare ogni tracciato,
solo leggende perse nella notte
perenne di chi un giorno mi ha cantato
donandomi però un'eterna vita
racchiusa in versi, in ritmi, in una rima,
dandomi ancora la gioia infinita
di entrare in porti
sconosciuti prima.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ulisse!Una storia avventurosa che viene raccontata a casa con semplicità. Personaggi, episodi, incontri che ritornano alla memoria nelle parole ascoltate ed animate dall'entusiasmo e dalla voglia di raccontare.
Una storia nata ora, per voi giovani ed arditi avventurosi, che ha, come descrive bene il vostro Ulisse, un prezioso messaggio per il vostro futuro.
bellissimi i vostri disegni.
elena t