2 febbraio 2012

Gli indiani (matematici)

C'era una volta una numerosa famiglia di indiani che vivevano in una grande tenda.
C'era UNO, DUE, TRE, QUATTRO, CINQUE, SEI, SETTE, OTTO, NOVE e DIECI.


UNO era deboluccio e non era molto bravo a maneggiare l'arco.
DUE era un pochino più abile nel tirare le frecce.
TRE ancora un poco più forte.
Così via, di indiano in indiano sino a DIECI, che era il più forte di tutti e quando dal suo arco scoccava una freccia, questa andava sicura a bersaglio.

Ora, tutti questi indiani si volevano bene, ma vivere in così tanti dentro ad una tenda non era semplice e i litigi erano molto frequenti.

Capitava che DUE litigasse con OTTO, ma OTTO essendo più forte impugnava l'arco e... zac una bella freccia colpiva (fraternamente) DUE.


Se NOVE litigava con SEI, questo, essendo più debole, veniva colpito da una freccia scagliata (fraternamente) da NOVE.



Quando UNO litigava con CINQUE, questo essendo più forte tendeva l'arco e (fraternamente) colpiva UNO.



Questa curiosa storia nasconde un insegnamento: la freccia colpisce sempre l'indiano più piccolo.

Questo ci aiuta a ricordare come utilizzare i simboli "maggiore" e "minore" che ricordano la punta delle frecce degli indiani:

> si legge "maggiore"
< si legge "minore"

In questo modo è molto facile ricordare che
- tra 2 e 8 devo mettere il segno che colpisce 2           2 < 8 (si legge: 2 minore di 8)
- tra 9 e 6 devo mettere il segno che colpisce 6           9 > 6 (si legge: 9 maggiore di 6)
- tra 1 e 5 devo mettere il segno che colpisce 1           1 < 5 (si legge: 1 minore di 5)

Resta solo un problema: ricordare da che parte punta il "maggiore" e da che parte punta il "minore". Anche per questo però ci sono facili trucchetti che ci aiuteranno.