Quando siamo usciti per la prima volta lungo i sentieri che attaversano la collina su cui sorge la nostra scuola era autunno e il bosco si presentava più o meno così:
Mercoledì abbiamo fatto la nostra seconda uscita didattica attaversando il bosco e i campi vicini alla nostra scuola.
I colori autunnali non c'erano più, come fossero stati cancellati e il freddo ci ha costretto ad indossare giacche pesanti, guanti, berretti e sciarpe.
Il colore bianco ci ha accompagnati in tutto il nostro viaggio.
Durante la nostra passeggiata il cielo è stato quasi sempre di un bianco duro e teso.
Una nebbiolina ha reso magico e misterioso il sentiero.
La galaverna ha irrigidito erba, rami e foglie rendendole croccanti e fragili.
Siamo passati sotto i rami dell'ippocastano, della quercia, della robinia, dell'olmo, del cedro del Libano, della betulla, del platano e del gelso, abbiamo visto le bacche viola del ligustro italico (deliziose per i merli) e i rami spogli dell'ibiscus orientale, le foglie marroni del carpino che cadranno intorno a marzo/aprile e i filari di viti.
Anche l'acqua del fosso con questo grande freddo invernale è ghiacciata disegnando una pellicola grigio-bianca.
E gli animali... eccoli, anche loro intirizziti dal gelo ci hanno visto passare...